Pubblicazioni dei Professori
Bénédicte BOUILLOT, Christof BETSCHART, Éveille-toi, mon âme. Introduction à la philosophie d’Edith Stein [in italiano: Svegliati, anima mia. Introduzione alla filosofia di Edith Stein], con una prefazione di Marguerite Léna, Desclée de Brouwer, Parigi 2023, 240 p., 18,90 €.
Il presente libro introduce alla filosofia di Edith Stein, oggi conosciuta soprattutto per la sua eccezionale carriera di intellettuale tedesca, di origine ebrea, divenuta cristiana e carmelitana e morta ad Auschwitz.
Questo pubblicazione vuole colmare una lacuna – quella di un’introduzione alla sua filosofia – e raccogliere una duplice sfida: rendere accessibile un pensiero ritenuto difficile e, allo stesso tempo, dimostrarne il vigore e l’attualità attraverso il rinnovato approccio all’anima che propone.
Nel contesto del XX secolo, tempo in cui l’anima era considerata una nozione obsoleta, inadeguata persino per pensare l’umano – e di cui la filosofia, le scienze umane e la teologia pensavano di poter fare a meno – Edith Stein dimostra, al contrario, che rinunciare all’anima significa impedirsi di considerare alcuni aspetti fondamentali della vita umana.
Attraverso un approccio che combina fenomenologia, metafisica e mistica, e grazie al suo talento descrittivo, ci rende consapevoli dell’esperienza vissuta dell’anima, ma anche della tragedia di una vita che ne è priva.
In questo modo, risveglia in noi il desiderio di quel “supplemento d’anima” che dà alla nostra esistenza profondità, vitalità, colore e sapore... come l’anima del violino che, anche se poco visibile, assicura l’unità dello strumento ed effonde la sua risonanza in tutto il corpo.
Si Edith Stein est aujourd’hui connue pour son parcours exceptionnel d’intellectuelle allemande, née juive, devenue chrétienne et carmélite, morte à Auschwitz, ce livre entend combler un manque : celui d’une introduction générale à sa philosophie, et relever un double défi : rendre abordable une pensée réputée difficile, tout en montrant sa vigueur et son actualité, à travers l’approche renouvelée qu’elle propose de la notion d’âme.
Dans un xxe siècle où l’âme a été considérée comme une notion désuète, inappropriée même pour penser l’humain, où la philosophie, les sciences humaines, et la théologie ont cru pouvoir s’en passer, Edith Stein montre au contraire que renoncer à l’âme, c’est s’empêcher de considérer certains aspects fondamentaux de la vie humaine.
À travers une démarche qui allie phénoménologie, métaphysique et mystique, et par ses talents descriptifs, elle nous rend attentifs à l’expérience vécue de l’âme, mais aussi au tragique d’une vie qui en est dénuée. Elle réveille ainsi en nous le désir de ce « supplément d’âme », qui donne à notre existence sa profondeur, sa vitalité, sa couleur et sa saveur… telle l’âme du violon qui, bien qu’à peine visible, assure l’unité de l’instrument et en déploie les résonances à tout le corps.
Christof BETSCHART e Maria Manuela ROMANO (edd.), Teologia dell’amore. Prospettive teologico-filosofiche in dialogo con il Carmelo, Città Nuova, Roma 2023.
«Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore» (1Gv 4,7-8).
A partire da questo passo della Prima Lettera di Giovanni, il tema perennemente rilevante dell’amore è stato ripreso e approfondito da un gruppo di ricerca – nato durante la pandemia attraverso alcuni incontri online e successivamente con un seminario di due giorni presso la Pontificia Facoltà Teologica Teresianum a Roma – che ha cercato di riflettere insieme sull’amore proprio a partire dall’autorivelazione di Dio come amore e dunque anche come origine dell’amore umano.
Frutto di questi incontri tra giovani ricercatori è il libro pubblicato con il titolo: “Teologia dell’amore. Prospettive teologico-filosofiche in dialogo con il Carmelo” – a cura di Christof Betschart e Maria Manuela Romano – nel mese di marzo 2023 dall’editrice Città Nuova, nella collana “Teologia” diretta da Piero Coda .
Saverio Cannistrà, Valentina Gaudiano, Lukasz Strzyz-Steinert, Luca Bassetti, Adrian Attard, Christof Betschart, Maria Manuela Romano, Iacopo Iadarola, Iain Matthew e Robert Cheaib, nei loro incontri di ricerca e riflessione collettiva, si sono dati l’obiettivo di riflettere non solo sull’amore come tale, ma sull’amore in dialogo con le figure del Carmelo, soprattutto con Teresa d’Avila, Giovanni della Croce e Teresa di Lisieux, ma anche con Edith Stein.
L’intuizione di base di questo volume proviene da un contributo di Saverio Cannistrà sulla scienza dell’amore in Teresa di Lisieux: «una teologia dell’amore, cioè una teologia centrata sull’amore come sul suo principio fondamentale e normante, una teologia, per così dire, agapocentrica, adeguata al nostro tempo, è ancora da sviluppare, nonostante i tanti precorrimenti nella storia della tradizione cristiana».
Certamente, una riflessione sull’amore si può proporre in qualsiasi università o facoltà teologica, ma il Teresianum ha la particolarità di avere due specializzazioni che in un certo senso ci predispongono ad approfondire questa tematica, cioè la specializzazione in teologia spirituale con un forte accento carmelitano e l’antropologia teologica nella quale cerchiamo di introdurre una riflessione sempre più approfondita sull’amore.
Ognuno dei dieci Autori ha contribuito con la propria competenza e con la propria personalità, ognuno ha cercato di rendere conto del fatto che soltanto partendo dall’amore di Dio si può arrivare all’amore riversato nel cuore umano, inteso dagli autori carmelitani come progressiva assimilazione all’amore divino, cioè come unione trasformante di amore. Questa assimilazione viene da loro descritta con le metafore della filiazione, del matrimonio o ancora dell'amicizia. L’amore filiale, sponsale, di amicizia, nella prospettiva cristiana e carmelitana, non può essere inteso altrimenti che come responsivo; dunque è essenzialmente relativo all’amore ricevuto. Nel mondo del Carmelo colpisce, a questo proposito, il testo forse più conosciuto e citato di Teresa di Gesù nel libro della Vita sulla preghiera. Caratterizza la preghiera come un tratar de amistad. Segue però un punto importante, cioè il fatto che è il dialogo amoroso diventa possibile soltanto nella misura in cui si sa di essere amati da Dio. Questa esperienza dell’amore si pone come condizione di possibilità di una risposta d’amore.