Pubblicazioni dei Professori
Christof BETSCHART, L'umano, immagine filiale di Dio. Un'antropologia teologica in dialogo con l'esegesi, Queriniana, Brescia 2022.
Secondo la Genesi, l’uomo e la donna sono stati creati “a immagine di Dio”. Questa affermazione, nonostante la sua apparente semplicità, è tra le più discusse e ambigue della tradizione giudaico-cristiana. Cosa può significare per gli esseri ambivalenti che siamo? Rispondendo, l’autore colma una lacuna nella teologia (francofona) basandosi nella sua elaborazione sistematica su uno studio approfondito dei testi biblici. La rilettura cristologica dell’immagine di Dio che identifica in Cristo sia il prototipo che il modello di tutti gli esseri umani viene prolungata con un’interpretazione filiale. La tesi che l’immagine di Dio consista nella filiazione divina viene sviluppata per rendere più concreta l’immagine creata e ricreata, ma anche per rivisitare alcune grandi questioni dell’antropologia teologica recente come il rapporto tra natura e grazia, la mediazione cristologica dell'antropologia e viceversa, il binomio essere e relazione.
Editrice Queriniana
Collana BIC, 213
Brescia 2022
Titolo originale: L’humain, image filiale de Dieu. Une anthropologie théologique en dialogue avec l’exégèse
Traduzione dal francese: Manuiela Romano
Pagine: 395
Christof BETSCHART, L’humain, image filiale de Dieu. Une anthropologie théologique en dialogue avec l’exégèse, Éditions du Cerf, Paris 2022.
Secondo la Genesi, l’uomo e la donna sono stati creati “a immagine di Dio”. Questa affermazione, nonostante la sua apparente semplicità, è tra le più discusse e ambigue della tradizione giudaico-cristiana. Cosa può significare per gli esseri ambivalenti che siamo? Rispondendo, l’autore colma una lacuna nella teologia (francofona) basandosi nella sua elaborazione sistematica su uno studio approfondito dei testi biblici. La rilettura cristologica dell’immagine di Dio che identifica in Cristo sia il prototipo che il modello di tutti gli esseri umani viene prolungata con un’interpretazione filiale. La tesi che l’immagine di Dio consista nella filiazione divina viene sviluppata per rendere più concreta l’immagine creata e ricreata, ma anche per rivisitare alcune grandi questioni dell’antropologia teologica recente come il rapporto tra natura e grazia, la mediazione cristologica dell'antropologia e viceversa, il binomio essere e relazione.
Éditions du Cerf
Collection Cogitatio Fidei, 315
Paris 2022
Pagine: 528
ISBN : 9782204147309
Bruno MORICONI, Giuda. Uno di noi, Cittadella Editrice, Assisi 2021.
«L’ottica del libro è strettamente evangelica, e il dato di quelle fonti resta essenziale e normativo, anche se le parole e i silenzi di quei testi aprono alla possibilità di una lettura più profonda. Nel racconto evangelico del cosiddetto tradimento c’è spazio anche per la scoperta di aspetti che non possono essere trascurati, neppure riguardo al caso di Giuda, che non è solo l’archetipo e il modello dell’errata condotta tout court. A suo modo, doveva volere ancora bene a Gesù, se ne piange la sorte e si tormenta al punto da togliersi la vita. È questa la domanda che - senza voler sottrarre la figura di Giuda al suo mistero - soggiace a ogni passo del libro e ne costituisce il filo conduttore».
Richard Francis D'SOUZA, “Yes Lord, I have Believed”. The Role of Martha’s Confession of Faith in the Fourth Gospel, Dhyanavana Publications, Bengaluru 2021.
Questo studio contribuisce alla discussione circa l’autenticità e la rilevanza della confessione di fede di Marta (Gv 11,27), nel contesto del segno del risvegliamento di Lazzaro (Gv 11,1-54) e della sua funzione narrativa nel vangelo di Giovanni. Più precisamente, questo studio mira a riabilitare la confessione di fede di Marta nel vangelo di Giovanni e a riconoscerla come compimento del libro dei segni e la prefigurazione del libro della gloria, sullo sfondo della conclusione cristologica e soteriologica del vangelo (Gv 20,30-31). Inoltre, tenta di presentare una caratterizzazione inclusiva di Marta, attraverso una lettura ravvicinata delle scene in cui lei appare come personaggio rilevante.