Gruppo di ricerca di Antropologia e Personologia della Pontificia Facoltà Teologica Teresianum
Chi siamo
Il gruppo di ricerca “Persona e Comunione” viene avviato nel 2011 con la collaborazione dei professori Massimo Serretti e Aldo Giacchetti (link del breve profilo biografico, foto e video) e accolto nella Pontificia Facoltà Teologica Teresianum dal preside, Prof. Christof Betschart, ocd e dai professori Adrian Attard, ocd e Lukasz Strzyz-Steinert, ocd. Lo scopo fondamentale è riflettere sul mistero della unicità della persona e la sua costitutiva comunionalità. Edith Stein, Romano Guardini, Karol Wojtyła, Erich Przywara, Maurice Blondel, Henri De Lubac, Hans Urs von Balthasar, Paul Ludwig Landsberg sono alcuni dei filosofi e teologi protagonisti dell’approfondimento della ricerca del gruppo “Persona e Comunione”.
Eventi
Seminario di approfondimento “Persona e comunione” (18-19 novembre 2022)
Eredi del Concilio Vaticano II
Il Concilio Ecumenico Vaticano II, soprattutto con la Costituzione Gaudium et spes e con la Dichiarazione Dignitatis humanae personae, ha inaugurato un nuovo capitolo nella storia del pensiero antropologico e gli ha affidato un nuovo compito. Il nocciolo metodologico di tale proposta consiste essenzialmente nel cambiamento del nesso tra il mistero dell’uomo e il mistero di Dio e quindi sia nel modo di coniugarli sia nel modo di distinguerli. «In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo» (Gaudium et spes, 22). In termini sintetici si può affermare che l’antropologia del Concilio mette fine ai problemi suscitati dal permanere nei secoli del dualismo affermatosi alla fine del XIII secolo con il cosiddetto «averroismo latino».
Il Concilio Vaticano II rimettendo in comunicazione l’antropologia rivelata con il pensiero filosofico sull’uomo, in parte in maniera esplicita, in parte in maniera implicita, suggerisce la ripresa della meditazione su due linee principali: quella dell’«essere persona» dell’uomo e quella della «comunione delle persone». Il motivo per cui l’acquisizione metodologica sopra accennata richiede un indirizzo tematico che privilegia queste due dimensioni si trova nell’essere dell’uomo ad immagine e somiglianza di Dio e quindi in un dato creazionale fondamentale. Il mistero di Dio infatti si è rivelato a noi in Gesù Cristo come perfezione delle Persone e, al contempo, come perfezione della comunione delle Persone: Padre, Figlio e Spirito Santo.
Il metodo
Il punto di forza di questo gruppo di ricerca è il metodo con il quale cerca di approcciare la realtaà dell’uomo e il suo essere persona. Inserendosi nella linea di prosecuzione dell’antropologia e della personologia del Concilio Vaticano II, da un lato si riallaccia in maniera costruttiva all’antropologia filosofica e teologica dei Padri fino ai Dottori medievali, dall’altro intraprende la necessaria correzione e integrazione che la teologia e l’antropologia della Riforma attendeva da secoli e a cui il Concilio Vaticano II ha dato avvio preciso e determinato, non frontale, ma neppure inconsapevole.
Finalità
La finalità della ricerca è quella del servizio alla Chiesa in ossequio anche al Decreto della Congregazione per l’educazione cattolica per la riforma degli studi filosofici (28.01.2011). In esso si richiama il dato per cui la filosofia svolge una funzione di sintesi e di critica delle diverse discipline umanistiche. In particolare una chiarificazione della riflessione sul mistero dell’essere personale e della comunione delle persone si dimostra essenziale per tutte le discipline umanistiche. Anche il richiamo al recupero della dimensione metafisica, fortemente marcato nel Decreto succitato, può trovare risposte in questo progetto di incontro e di lavoro.
Le finalità specificatamente correlate all’impostazione tematica e metodologica, invece, possono essere sintetizzate nei tre seguenti punti:
– Creare un ambito di comunione e di pensiero tra docenti nell’ambito dell’antropologia e della personologia.
– Sviluppare una linea di pensiero inaugurata dal Concilio Ecumenico Vaticano II e quindi creare un polo significativo e attrattivo a livello ecclesiale.
– Offrire agli studenti, dottorandi e docenti della specializzazione in Antropologia teologica del Teresianum un contesto stimolante per la ricerca accademica.
Il contributo di Edith Stein
Edith Stein aveva capito, già vari anni prima del suo battesimo, che nella sua ricerca antropologica non poteva fare a meno di porre la questione di Dio. Più tardi, l’analogia tra persona divina e persona umana, l’analogia personae, diventerà il nodo ispiratore della sua filosofia cristiana nella quale l’antropologia si radica nel mistero della Trinità e dell’Incarnazione. In complementarietà con l’antropologia teologica postconciliare si interesserà particolarmente alle conseguenze filosofiche di una Weltanschauung cristiana. In estrema sintesi, con le parole di Edith Stein, questo gruppo si propone un percorso che vede nel mistero dell’essere persona dell’uomo un punto chiave e nella «antropologia dogmatica» il metodo da sviluppare appieno.